Stiamo parklando del Carduelis barbato.
Il barbato è un soggetto dalla struttura massiccia la sua taglia è di circa 13 cm e dai colori che nel maschio ricordano quelli del Lucherino, e nella femmina quelli del Lucherino testa nera.
Il maschio calottina nera con estensione identica a quella del Lucherino, mento nero con diffusione doppia rispetto a quella dello Spinus, dorso verde bottiglia con vergature nere, collo \ petto \ ventre \ sottocoda e codione giallo – verde, barratura alare e base della coda giallo, becco grigio – bruno con vertice nero, zampe grigio carnicino.
La femmina testa \ collo \ dorso \ mento e alto petto di colore verde bottiglia con infiltrazioni nere e brune sulla testa, ali e coda nere, petto giallo ocra, ventre biancastro, sottocoda bianco.
I giovani simili alla femmina ma di colore più opaco con infiltrazioni brune sulla testa, sul dorso e sui fianchi, le barre alari e l’attaccatura della coda sono giallo ocra.
Il Lucherino Barbato ha un areale molto diffuso che “ copre” quasi tutta l'America del Sud ed anche Cile ed Argentina.
Così come i Cardellini anche i Lucherini Barbati compiono delle migrazioni parziali verso le zone più ricche di cibo. Si nutrono generalmente di semi di scagliola, canapa, niger, semi di perilla e lattughe varie.
Il loro periodo di riproduzione va a coprire i mesi più caldi della primavera ed estate.
Media di 3 covate a stagione. Per la riproduzione possiamo dire che le coppie si riproducono all’inizio della primavera australe.
Della realizzazione del nido come gli altri Carduelidi, si occupa la femmina che come sito sceglie quasi sempre una biforcazione su un frondoso ramo di conifera che possa garantire il necessario mimetismo.
La struttura della coppa è costituita da erbe secche e muschio, mentre il rivestimento interno viene realizzato con crini vegetali.
Le uova deposte sono 4 di colore bianco gessoso macchiate di bruno sul polo più grande.
I piccoli nascono dopo 12 giorni di incubazione e vengono alimentati da entrambi i genitori con semi immaturi e frutta.
Se le condizioni climatiche sono favorevoli la prima covata viene anticipata a luglio e ne viene intrapresa anche una seconda.